Quante volte vi hanno detto questa frase? Quante volte lo avete fatto cercando di capire dall’odore cosa fosse quel “boccone al buio” ? Se lo dicessero a me in questo momento non lo farei con la stessa curiosità giocosa di qualche tempo fa perchè non sento nulla. Faccio parte, purtroppo, delle migliaia di persone che hanno contratto il Coronavirus e da quasi un mese ho perso olfatto e gusto. Di quello che mangio non colgo più le sfumature. Le mie papille gustative percepiscono solo il dolce, il salato, l’aspro e l’amaro ma non le mille sfaccettature che un sapore ha. Gli odori sono al momento tabula rasa. Come per ogni altra cosa ti accorgi di quanto sia importante quando non ce l’hai più. Io mi sono accorta di quanto fosse importante il mio naso e di quante cose mi aiutasse a fare. Dal punto di vista puramente sentimentale vi dico che non sentire l’odore di casa propria, del proprio marito, del pelo del proprio cane è parecchio alienante. Non sentire il proprio odore, non percepire nulla del profumo che caparbiamente continui a spruzzarti ogni giorno ti fa sentire in parte cancellata. Dal lato prettamente pratico invece vi dico che non capire se un cibo è avariato o meno, non percepire una eventuale puzza di gas in casa ma soprattutto non cogliere gli aromi (ed i sapori) di quello che stai cucinando ti fa sentire un po’ monca.
Nonostante ciò non sono riuscita a staccarmi dalla cucina e, anche nei giorni in cui il virus si è fatto sentire di più, appesantendomi con dolori che non gli avevo chiesto, io e la mia mascherina siamo state ai fornelli. Ho iniziato a cercare gli odori con gli occhi, ho prestato molta più attenzione ad ogni movimento, ad ogni sfumatura, alle consistenze. Tutto quello che prima odoravo o assaggiavo sono stata costretta a capirlo con gli altri sensi cercando di affinarli . Ogni tanto mi pare di sentire un odore all’improvviso e non so se è qualcosa che si sta sbloccando o se è solo il ricordo che ho di quell’odore che cerco così intensamente.
Ho sentito forte la necessità di plasmare io le cose che mangiavo. Così ho imparato per bene a fare le pieghe al pane, ho infornato torte rustiche costruite con pazienza, ho sfornato ciambelle ed ho fatto gli gnocchi. Non mi erano mai venuti così buoni! Mai avevano avuto questa consistenza perfetta. E siccome questa cosa mi ha messa di buonumore per un giorno intero vi scrivo la ricetta che mi ha fatto sorridere. Ho perso moltissimi profumi di buono e ancora ne sto perdendo ma non demordo. Se è vero che l’uomo è ciò che mangia, io sono fatta anche dell’aroma che mi nutre e in un modo o nell’altro lo ritroverò dentro di me.
Decido di postare oggi questa ricetta perchè carica di pazienza e speranza. La pazienza e la speranza sono ciò che auguro ad ognuno di avere e non perdere. Ne serviranno dosi ingenti perchè nulla è ancora finito ma, se impariamo a rovistare bene nel nostro cuore, troveremo tutto ciò che ci serve per restare saldi. E poi volete mettere la soddisfazione di affondare le mani in un tiepido e semplice impasto, magari facendovi aiutare dai bambini, e gioire di ciò che si è preparato insieme?
Sorridi che ho fatto gli gnocchi!
500 grammi di patate
150 grammi di farina
sale e noce moscata
una decina di pomodori secchi
quindici mandorle tostate
due ciuffetti di broccoli stufati
sei cucchiai di ricotta o formaggio spalmabile
1/2 cipolla
olio evo q.b.
Lessate le patate senza sbucciarle in abbondante acqua salata e schiacciatele ancora calde. Appena si saranno un po’ intiepidite iniziate a lavorarle incorporando poco alla volta la farina. Impastate per bene aggiungendo anche sale e noce moscata.
Staccate un po’ di impasto alla volta, formate un serpentello e tagliate dei tocchetti di un paio di centimetri. Fate una leggera pressione con due dita facendo scorrere gli gnocchi verso di voi in modo da creare un piccolo incavo. Infarinateli per non farli attaccare tra loro e cuoceteli in acqua bollente già salata. Saranno cotti non appena saliranno a galla. Con una schiumarola man mano toglieteli dall’acqua.
Fate rinvenire i pomodori secchi in acqua tiepida per qualche minuto. Strizzateli e frullateli con la ricotta o il formaggio spalmabile. Soffriggete la cipolla tagliata a fettine sottilissime, aggiungete i broccoli e schiacciateli con la forchetta e il formaggio frullato coi pomodori. Aggiustate di sale se necessario, versatelo sugli gnocchi appena scolati e spolverate con le mandorle tostate tagliate a listarelle.
E’ decisamente un piatto di Natale non convenzionale ma, d’altronde, questo Natale non è decisamente fuori dagli schemi? Buon Natale a tutti voi allora, con gli gnocchi o senza purchè siate felici di ciò che avete intorno oggi. Il trucco è questo, gioire di ciò che si ha. Auguri!